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Premessa

Da quado è iniziata ufficialmente la compagna elettorale la prima cosa istituzionalmente giusta da fare è stata quella di preparare le liste dei candidati. Per la cronaca, già in questo avvio di confronto fra i partiti si è fatto leva sul tema dei candidati giovani e candidati di sesso femminile. Un argomento molto attraente perché il nuovo Parlamento ed il Senato non solo sarà ridotto sensibilmente nel numero degli eletti, ma dovrebbe anche essere svecchiato rispetto alla media anagrafica attuale. A Questi due aspetti si aggiunga che avere una maggiore attenzione per le nomine di possibili candidate Donneè anch’esso un fattore politico .

Domenica 25 Settembre 2022

Un dibattito serio sull’intero argomento sarebbe molto interessante perché l’alternativa di avere candidati di esperienza - sia di Governo che di settori estranei alla politica – ma, quasi conseguentemente, non di giovane età, potrebbe essere preferibile a quella di scegliere giovani brillanti (uomini o donne che siano) ma ancora privi di esperienza (a questo proposito spesso si è fatto riferimento ai limiti mostrati, durante l’ultima legislatura, dai giovani del Movimento 5S alla partecipazione attiva parlamentare).

Il tema sarebbe interessante se dibattuto serenamente perché il momento socio-economico nazionale e mondiale indubbiamente richiede esperienza per affrontare sia i temi ed i problemi nuovi (ad esempio: crisi energetica) che quelli vecchi ed irrisolti (ad esempio: l’ecologia). Pertanto, lasciando in sospeso l’argomento che è stato affrontato singolarmente da ogni singolo Partito, dobbiamo però concentrarci sulla scelta dei temi contenuti nei Programmi Politici presentati dai maggiori partiti politici.

Ogni partito ha scelto più bandiere da sventolare ed i moderni sistemi di rilevazione delle diverse sensibilità degli elettori oltre che la concreta e visibile esperienza che quotidianamente viviamo, hanno suggerito in modo chiaro che è opportuno (conveniente) assicurare tutti noi (elettori) che molto si farà in tema di lavoro.

Incentivare le imprese ad assumere e ridurre il cuneo fiscale sono i punti ricorrenti in modo trasversale in ciascun Programma. L’intensità delle azioni, la loro chiarezza e sostenibilità fanno parte dei vari distinguo. Sarà l’elettorato, ovviamente, a valutare la concretezza delle proposte. Ciò vale anche per un altro tema sensibile: la sicurezza. Questo punto benché non possa essere assente in alcuna delle proposte elettorali, trova una sensibile differenza quando ad esso si accoda il problema dell’immigrazione.

Debbo segnalare anche che il vecchio problema della lotta alla corruzione non può mancare come promessa elettorale perché i cittadini sono da sempre disgustati e delusi dalla fragilità umana quando essa soprattutto si manifesta in ambito pubblico.

Non ultimo – perché ve ne sono altri che non elenco – è presente il tema della salvaguardia dell’ambiente. Chi volesse, potrebbe sfogliare i Programmi e rilevare la costante ripetizione di questi temi sia sotto l’aspetto esclusivamente verbale che sotto l’aspetto programmatico.

Dopo questo rapido excursus, penso sia utile prendere almeno uno dei punti ai quali si è fatto cenno precedentemente.

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E’ però importante notare che se si immagina di risolvere il problema dello sviluppo del paese solo attraverso l’approvazione di Leggi mirate a raggiungere gli obiettivi sopra indicati, probabilmente rendiamo più basso il nostro orizzonte.

Lo sviluppo dell’intero Paese si deve basare sulla creazione di posti di lavoro, dopo di che, si “potranno creare le condizioni che rendano possibile una reale parità”.
Lo sviluppo economico dovrà basarsi anche sulla “garanzia per tutti i lavoratori di una retribuzione dignitosa” e ciò – ovviamente – vale sia per gli uomini che per le donne.

A tal proposito debbo ricordare che è stata già da tempo approvata una legge sulla parità salariale. Infatti, la Legge 162/2021 (Legge Gribaudo) è da considerarsi un ottimo risultato per le donne in quanto tende a contrastare il c.d. salary gap fra uomini e donne, appunto.

Ma purtroppo la normativa è applicabile esclusivamente alle Società che abbiano un numero di dipendenti superiore alle 50 unità. Aiutati dalle rilevazioni statistiche, sappiamo che su oltre 4 milioni di Aziende, meno dell’1% è rappresentato da Aziende che superano detto limite.
Le procedure che governano la corretta applicazione di quanto previsto dalla Legge non sono semplicissime ma comunque rappresentano pur sempre un vincolo per le Aziende cui la Legge si rivolge in quanto sono previste verifiche e sanzioni ma anche delle agevolazioni per esse.

La parità salariale, se e quando raggiunta, non rappresenterà un punto di arrivo perché è ragionevole proporre anche di regolamentare i congedi di maternità epaternità.
Per “rendere finalmente concreta la parità di genere nella gestione familiare e nella vita lavorativa”. Ciò perché spesso si verifica che la difficoltà maggiore per le donne talvolta non è quella di ottenere un posto di lavoro, quanto di conservarlo a causa proprio della maternità.

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La campagna elettorale

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